Le Scarpe sexy fanno sempre il loro effetto
E’ venuto a casa mia a dormire per una notte un cliente che veniva da fuori a visionare lo stato di avanzamento di un grosso lavoro.
Mi sono offerta volentieri sia per fare un piacere alla segretaria che, come al solito, non aveva fatto una prenotazione adeguata, figuriamoci un tre stelle per uno dei nostri clienti migliori, sia perché sono io che tengo i contatti con lui. E’ un uomo gradevole, uno di quegli uomini che, ho sempre pensato, sicuramente non hanno un briciolo di fantasia. E invece mi sbagliavo.
Sistemate le sue cose nella stanza che avevo preparato per lui, siamo rimasti un po’ a parlare di lavoro comodamente seduti sul divano e, professionalità o no professionalità, gli ho chiesto scusa perché dopo una giornata in piedi, dovevo assolutamente togliermi le scarpe (una Decolletées tacco 12). Mi ha guardato come se gli avessi fatto un regalo: mi ha detto “Se permette la aiuto volentieri”, e senza darmi il tempo di rispondere, si è inginocchiato davanti a me e mi ha preso un piede fra le mani, sfilandomi con delicatezza una decolletée, mente l’altra mano saliva a sfiorare la caviglia.
Non sapevo che fare, ero quasi impietrita, ma lui mi ha piano piano sfilato l’altra scarpa, scivolando con le dita dalla caviglia e poi più su, ad accarezzarmi lentamente i polpacci e spingendo piano mi ha fatto allargare le ginocchia ed a cominciato a baciarmi le cosce, proprio in cima, dove finisce il reggicalze, e di certo non mi sono sorpresa quando ho sentito il calore delle sue labbra attraverso le mutandine che orami erano tutte bagnate, con la figa calda e palpitante che in quel momento voleva solo essere leccata e succhiata , era un lago caldo, tutta bagnata come non mi sarei aspettata così, quasi all’improvviso.
Gli ho passato le dita fra i capelli e l’ho tirato verso di me, a sentire le se labbra calde sulla mi figa bagnatissima e arrapata.
Volevo godere così, mentre mi succhiava e mi leccava e mi titillava sempre più forte il clitoride con la sua magnifica lingua, ma lui si è alzato su, in piedi davanti a me, e si è slacciato i pantaloni scoprendo una erezione che solo a vederla mi ha fatto bagnare ancora di più, ha preso la mia testa e l’ha tirata vicino, infilandomi il suo uccello duro fino in gola, avanti e indietro, tanto in fondo nella gola che credevo di soffocare.
Ho sentito che stava per sborrarmi in bocca ma non volevo che finisse così, nemmeno lui voleva che finisse così: mi ha fatta alzare piano e mi ha fatto inginocchiare sul divano, davanti a lui, mi ha aperto le chiappe sode con le mani, scoprendo il mio buchetto e mi ha messo le mani nelle figa da dietro, per bagnare bene, strusciandomi le dita dentro la figa calda e poi sul mio bel culo fino a che non ha sentito che ero davvero pronta, allora me l’ha infilato dentro tutto, subito, in fretta, un grosso, durissimo e caldo uccello che stantuffava nel mio buco che si faceva più largo per farlo entrare tutto , tutto fino in fondo, una, due, tre, quattro volte, dentro e fuori, stringendomi i fianchi con le mani per infilarlo dentro meglio e quando ho sentito il calore della sua sborrata che schizza dentro di me ancora ancora e ancora, ho goduto talmente fino in fondo che mi sembrava di avere il suo cazzo infilato fino in fondo nel culo e nella gola.
Po si è chinato su di me e mi ha sussurrato: “Lo sentivo anche al telefono l’odore caldo delle tua figa da maiala.”